UNA CHIACCHIERATA CON
ANTONIO COLONNELLO

intervista rilasciata in esclusiva a "dallasforever" nel mese di Settembre 2004

A Montreux quando andammo (insieme a Larry Hagman) a ricevere il premio come miglior doppiatore europeo di J.R., l’ho conosciuto e siamo stati tre giorni assieme e mi accorsi che alzava il gomito ....e non poco eh?! ..lucido apparentemente, ma molto allegro insomma..

LUI HA SEMPRE DETTO CHE NON SI E’ MAI UBRIACATO IN VITA SUA
Comunque si vedeva che beveva, fa parte del gioco. Certi stress non si sopportano senza… così, dei supporti..

QUANDO HA INIZIATO A DOPPIARE LARRY HAGMAN IN "DALLAS"?
Dalla prima puntata. Non ci metterei la mano sul fuoco ma direi nel 1979. Lei sa meglio di me che la prima serie fu della RAI, poi FININVEST comprò i diritti in America.

COME AVVENNE LA SCELTA SU ANTONIO COLONNELLO PER DOPPIARE LARRY HAGMAN?
Ci furono dei provini, probabilmente c’era un’aderenza vocale sul viso e questo accontentava i produttori, per cui partii subito facendo J.R. giovane e sono arrivato a fare J.R. un po’ …attempatello.

COM’È DOPPIARE LARRY HAGMAN? COM’ È STATO CAPIRE IL MODO IN CUI BISOGNAVA DOPPIARLO? PERCHÉ LUI HA UNO SLANG UN PO’ TEXANO, NO?
Si è vero, Larry Hagman devi seguirlo più che nella parola nella comunicazione degli occhi, è molto importante per un doppiatore guardare lo sguardo di chi doppi perché lo sguardo dice e rivela molte intenzioni che con lo slang non riesci a trovare e attraverso questa chiave di lettura del personaggio, credo di essere riuscito a renderlo, nella versione italiana, in maniera valida tanto è vero che quando lui venne in Italia ospite ad una trasmissione di Canale 5, non ricordo quale, e proiettarono uno spezzone del doppiaggio italiano, disse “Wonderful”, eccezionale, “the best voice” (la miglior voce) disse una cosa di questo tipo. La voce si incollava bene sulla sua faccia. Questo si chiama “aderenza” in termini tecnici nel doppiaggio, “aderire ad un volto” e la mia voce evidentemente aderiva molto bene al personaggio. Poi con l’andare del tempo, le puntate sono state infinite, (356) non voglio dire che innesti il pilota automatico, però quando hai una frequentazione di alcuni anni lo doppi con maggiore facilità. Quando hai superato il fatto grammaticale delle prime puntate, quando hai preso la sintassi del personaggio te lo porti a casa senza dover innestare delle ricerche particolarmente difficoltose.

CHE COSA PENSA DEL PERSONAGGIO J.R., CHE IDEA SI E’ FATTO DEL PERSONAGGIO TELEVISIVO?
J.R. è un personaggio … se volessimo fare la vecchia dicotomia bene-male lui rappresenta il male, però un male, una diabolicità simpatica in fondo, allusiva, dai contenuti abbastanza amari; però questa cattiveria è proposta con una ironia abbastanza evidente, è quasi un giocare ad  essere cattivi e siccome il mondo è diviso in due frange, in due categorie, bene e male, i fautori, gli appassionati del male stavano dalla parte di J.R. che è un vincente in fondo, è machiavellicamente vincente, il fine giustifica i mezzi, non c’è nulla di amorale nella lotta per l’esistenza e nell’affermazione purchè si vinca. Questa è in fondo la morale dei nostri giorni. Mentre il buono, che era il fratello, (Bobby) era il contro altare che però  perde. J.R. fa parte di questo meccanismo morale, economico, che regola il mondo che lo porta a scegliere una via precisa e portarla fino in fondo.

C’È QUALCHE COSA CHE LEI HA DATO AL PERSONAGGIO J.R. OPPURE COME FECE CON FONZIE -“WOW” (HAPPY DAYS) MISE DEL SUO.
Fonzie faceva “ouu”, ma in italiano non risultava bene come suono, allora l’ho ampliato un pochino mettendo una “U” davanti, molto più netta.
Cosa ho dato a J.R.?   A J.R. ho dato la chiave di lettura. In fondo non so se io moralmente appartengo alla categoria dei buoni o dei cattivi però mi divertiva infinitamente a doppiarlo, mi divertivo perché giocavo con lui, e giocando con lui forse ho dato un contributo personale di simpatia ecco… non un cattivo a tutto tondo ma un cattivo sfaccettato un cattivo giocoso che poi alla fine è chiaro che dà dei risultati piacevoli. Io l’ho doppiato molto piacevolmente, dico la verità. C’era un’adesione totale, correvo, mi battevo e giocavo nella squadra dei cattivi, i buoni non mi interessavano in quel periodo.

PUO' SUCCEDERE CHE SI COMINCI AD ODIARE UN PERSONAGGIO CHE SI DOPPIA PER TANTI ANNI?
Questo fa parte del gioco perché ad un certo punto è un cane che si morde la coda. Quando gli sceneggiatori non sapevano più che cosa inventare diventava un po’ ripetitivo il personaggio e allora c’era meno entusiasmo.

QUESTO SUCCEDEVA IN TUTTE LE SERIE O PARTCOLARMENTE IN "DALLAS"?
Per le serie di 450 puntate devi avere degli sceneggiatori che inventano la luna e la luna è già stata inventata. Devo dire che l’acne del successo è stata nella terza – quarta serie quando l’audience rasentava i 20 milioni. Non voglio dire che ho contribuito al decollo di Canale 5, però Canale 5 con Dallas è decollato veramente, un audience incredibile proprio.

COME MAI NEL 1998 LE HANNO CHIESTO DI DOPPIARE LESLIE NIELSEN NE “IL FUGGITIVO DELLA MISSIONE IMPOSSIBILE?” Una coincidenza, anche lì una coincidenza vocale. Ritenevano che potessi coprirlo bene. Ma non l’ho doppiato con grande entusiasmo perché vedevo che era un attore molto particolare, un’ironia una comicità molto selenica, antirealistica. Ci ho provato. E’ andata discretamente, ma non è un doppiaggio che io ricordi in maniera particolare. Mi è scivolato via. Mentre altri doppiaggi…  penso di avere doppiato molto bene Clint Eastwood in “Fuga da Alcatraz”. Solo che purtroppo si stava instaurando in quel periodo, tranne rarissime eccezioni Amendola docet, il fatto di dare più voci ad un personaggio, non c’era più l’esclusività. Questa stava saltando anche per motivi economici. Io mi sono sempre fatto pagare molto. Quando avevo un asso in mano… la carta me la giocavo fino in fondo. Riuscii ad ottenere dei contratti in esclusiva abbastanza sostanziosi, cosa che non avveniva in Italia ma che avvenne per me e per il carissimo Amendola che, con i Robinson ottenne un contratto di esclusiva anche lui.

COME MAI NON DOPPIO ’ HAGMAN IN “NIXON, GLI INTRIGHI DEL POTERE?”
Non lo so, probabilmente era un prodotto andato all’asta alla presentazione dei preventivi e forse ha vinto il preventivo più basso.

E LE DISPIACQUE?
Abbastanza. Però mi sono vendicato con quel bellissimo film “I colori della vittoria” che mi ha divertito molto e debbo dire che lui (Hagman) ha avuto critiche incredibili anche in Italia come attore cinematografico e non di serial, una prestazione notevole

SI PARLO’ ANCHE DI CANDIDATURA ALL’OSCAR
Si è vero, è straordinario in quel film. Dimostra veramente di poter essere anche un grande attore cinematografico. Una contentezza, una recitazione asciutta più nel levare che nel mettere. Una bella prova, mi è piaciuto veramente.

QUALI SONO I COLLEGHI DI LAVORO, I DOPPIATORI CON I QUALI HA LEGATO MAGGIORMENTE NEL CORSO DELLA SUA CARRIERA?
Ferruccio Amendola è stato un riferimento abbastanza preciso e poi dei maestri, Cigoli, non so se lo ricordate, è stato un maestro del doppiaggio. I veri grandi maestri del doppiaggio italiano sono Cigoli, e Giuseppe Rinaldi, sono i due grandi maestri. Ho la fortuna di abitare non distante da Rinaldi che alla sua veneranda età…

DOPPIA ANCORA?
Pochissimo. Però è un riferimento, è la storia del doppiaggio, è l’invenzione del doppiaggio. Lui è quello che ha insegnato a tutti come si doppia a livello artistico e non artigianale un attore importante.
Tra i giovani… Sorrentino, sono molto amico di Sorrentino

OVVIAMENTE; AVETE LAVORATO TANTO INSIEME (tutto Happy Days e tutto Dallas)
Si si, ma al di là della frequentazione professionale è un’amicizia che nasce da un’empatia, da una simpatia istintiva. Noi lavoravamo in grande gioia, in grande gaudio perché oltre ad essere colleghi di leggio eravamo anche grandi amici.

IL 24 AGOSTO NEGLI STATI UNITI E’ USCITO IL COFANETTO DI DALLAS CON LE PRIME DUE STAGIONI, DOVREBBE USCIRTE ANCHE IN ITALIA CON IL DOPPIAGGIO ITALIANO. LEI NE SA QUALCHE COSA?
No. Nel DVD molte volte usano altre voci. Recentemente mi hanno chiesto di ri-doppiare “C’era una volta in America” perché il DVD è stato ridoppiato,  ma mi sono rifiutato. E’ scandaloso. Non si possono andare a toccare dei padri storici del doppiaggio, e poi è immorale, professionalmente non lo condivido assolutamente. Poi il mercato è quello che è e quindi … buonanotte!

QUANTO TEMPO LAVORAVATE PER DOPPIARE UNA PUNTATA DI DALLAS?
Per una puntata facevamo una media di sei turni. Sei turni equivalgono a 18 ore perché un turno di doppiaggio è composto di tre ore. Sei, sette turni di doppiaggio. Io ultimamente doppiavo in colonna separata. Solo il mio personaggio e basta. “Colonna separata” si chiama in grego doppiaggistico

COME MAI UN ATTORE NON HA SEMPRE LA STESSA VOCE ?
Io ho sempre tentato di lavorare in quel senso di essere un po’ camaleontico. A seconda dell’impatto emotivo che avevo con il viso, cercavo un colore, una tonalità, delle risonanze vocali che non fossero sempre quelle stereotipate mie; e qualche volta ci sono riuscito perché sfido chiunque a dire che, per fare due esempi lampanti, Fonzie e J.R. hanno la stessa voce. Non è così, assolutamente, hanno due voci differenti. La voce vuol dire anche trovare dei risuonatori che non sempre è facile trovare. Ho sempre tentato di cambiare voce. Bruno Ganz ne “L’Inganno” di Schlöndorff  ho una voce che non reputavo di avere e l’ho trovata. Una voce libanese, bombardamenti libanesi, stato di assedio. Non è così facile doppiare come si pensa, che uno va al leggio ha dei fogli adattati, no, c’è tutto un processo di osmosi, di avvicinamento, di spersonalizzazione che rende la professione seria quando c’è il tempo per poterlo fare. Oggi dubito che i tempi di riflessione siano quelli di una volta, non ci sono più. E’ un grande galoppi verso la trasformazione nei tempi più rapidi.

CHI SONO I DOPPIATORI CHE LEI OGGI REPUTA ESSERE I MIGLIORI?
Tra i giovani Luca Ward, lo trovo molto bravo… molto bravo a delle grandissime qualità, e per quanto riguarda le donne non c’è realmente una che mi abbia colpito particolarmente. Mentre tra i senior non mi dispiace un caratterista della CD che si chiama Renato Mori (voce di Morgan Freeman, è la voce di tanti ed è bravo. Tra i senior anche  Sergio Fiorentini (voce di Gene Hackman).

C’è UN ATTORE CHE AVREBBE VOLUTO O VORREBBE DOPPIARE?
Ce ne sono tanti che avrei voluto doppiare… diciamo Jack Lemon, ma avevo davanti un maestro che si chiama Rinaldi e che gli vuoi dire, grande! Grazie. Lemon è un attore straordinario.

LEI HA MAI RECITATO ?
Io ho fatto una delle compagnie italiane più importanti: “I Giovani”. De Lullo, Falk, Valli, Albani a cui si aggiunse per due stagioni Stoppa e Morelli.
Io ho fatto “Così è se vi pare” il Prefetto, “La bugiarda” di Fabbri – Isidoro, “Trovarsi,  Salò. Una compagnia irripetibile. Che è rimasta nei ricordi.

QUINDI  E' FONDAMENTALE SAPER RECITARE PER POTER DOPPIARE.
La vicinanza di Romolo Valli è stata una scuola enorme. Lo reputo uno dei più grandi attori italiani del 900 dal mio punto di vista.

A CHE ETA' SAREBBE MEGLIO INIZIARE A DOPPIARE E CHE CONSIGLIO DAREBBE O CHE SCUOLE BISOGNEREBBE FARE IN ITALIA?
Il doppiaggio ha questa dimensione, che ci vogliono i bambini perché ci sono molti personaggi infantili e molti hanno iniziato proprio da bambini per cui andando avanti… Sorrentino è un caso, doppiava da bambino ed è andato avanti e tanti altri. Io reputo che ci voglia una buona scuola prima di iniziare a doppiare una buona scuola, un’accademia. Tanta tecnica e padronanza del movimento mentale per affrontare la recitazione o la battuta. Se vai con il ROM ROM tipico tecnicistico del doppiaggio ho l’ipressione che sei tecnicamente valido, ma non dà niente di preciso o di differente in fase di resa finale.

COME MAI CLAUDIO SORRENTINO NON C’ERA A UNO DEI DUE REINION MOVIE “DALLAS IL RITORNO DI J.R.?”
Perché si era buttato su un'altra attività era molto impegnato, un’attività a livello sociale, non ha voluto, non ha potuto, non gli interessava, non glie lo so dire.

E INVECE COSA SUCCESSE QUANDO NEGLI ANNI 80 LASCIO’ PER UN PERIODO IL PERSONAGGIO DI BOBBY
In quel periodo ci fu un sollevamento, una sollevazione popolare perché Bobby doveva avere quella voce, assolutamente quella voce. Non so quante lettere di protesta, allora non c’erano le e-mail, ma quante lettere di protesta sono arrivate!!

QUESTO PER UN PROBLEMA ECONOMICO EVIDENTEMENTE
Io credo, si perché quando ci siamo accorti che Dallas era una miniera aurifera lì le richieste sono cominciate a fioccare perché sapevamo che avevamo un audience strepitoso con degli introiti pubblicitari spaventosi e volevamo partecipare in minima parte anche noi alla festa. Dico male?

NO, MI SEMBRA ASSOLUTAMENTE GIUSTO..

LEI HA DOPPIATO ANCHE IL PROTAGONISTA DI TAXI, UN TELEFILM CULTO IN AMERICA, LE è DISPIACIUTO CHE IN ITALIA NON EBBE LO STESSO SUCCESSO?
C’era anche Danny de Vito vero?

SI
Io ho doppiato questo attore stranissimo … non ha avuto un grandissimo successo

Judd Hirsch
Bravissimo, Judd Hirsch non me lo ricordavo. Passò come acqua sul marmo, non ebbe un impatto felice a livello di ascolto italiano, mentre ebbe un grande successo una serie con Robert Wagner “Operazione ladro”.

LE HANNO CHIESTO SPESSO DI RECITARE DEI PEZZI  CON FONZIE E J.R., NELLA SUA CARRIERA?
Mi sono prostituito in alcune feste in discoteca.. sono anche un prostituto, a livello economico però.

GRATIS, CI PUO’ REGALARE UNA BATTUTA DI J.R.?
No, no, no,  me la ricordassi…

CE NE INVENTI UNA…
La posso fare.. la faccio?

ALLA GRANDE!
"..Sue Ellen vedi, tu non riesci a capire assolutamente quello che io sto pensando di questo affare. Quando riuscirai a capire che la Ewing Oil tra poco diventerà la compagnia petrolifera più importante d’America forse del mondo, capirai anche quanto J.R. veda prima e più lontano di tutti!”

(ride) il petrolio bisognava nominarlo! E’ come parlare del Papa senza dire “Acqua Santa!” E’ così estemporanea. E qui c’è dentro petrolio, egocentrismo, narcisismo, delirio di onnipotenza, c’era un po’ tutto!

QUINDI SE DOVESSE ESSERCI UN ALTRO REUNION MOVIE, LO DOPPIEREBBE VOLENTIERI?
Vediamo un po’, io comincio ad avere qualche annetto, non è che io sia più di primo pelo.
La voce tiene ancora… Però i tour de force di una volta non riuscirei più a farli. Stare 7, 8, 10 ore consecutive in una sala di doppiaggio… dovrei per lo meno avere 14 geishe che ad ogni ora mi alzano il morale.

ULTIMA DOMANDA: I SUOI PROGETTI FUTURI?
Me ne sto alla finestra, in riva al fiume come fanno i cinesi e vedo. Vorrei che il doppiaggio tornasse ad essere una bella festa di lavoro, com’era una volta. Ho l’impressione che, con l’aria che tira la fretta batterà la qualità. E quando muore la qualità mi interessa sempre meno l’aspetto lavorativo del mio settore.  

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