IL RITORNO DI DALLAS

scritto da Maira Nacar

 

Il buono e il cattivo. Amori, passioni, potere, avidità, tradimenti innaffiati da litri di “oro nero”. Suspense, con tanto di colpi di scena, fanno poi il resto. Il lusso texano, di una saga destinata a fare epoca. Un vero e proprio fenomeno di culto, in tutto il mondo. Questo e molto altro ancora in Dallas, la popolarissima serie tv, che da lunedì 4 settembre, ore 20.00 torna o meglio… ritorna, questa volta sugli schermi, di RaiSat Premium. La TV satellitare, visibile su Canale 122 (Mondo Sky), ripercorrerà la serie della famiglia Ewing, partendo dagli albori. Per Aldo Grasso “Dallas è innanzitutto la rappresentazione della “cattiveria”.


IL SEGRETO DI UN SUCCESSO

Lo si deve all’eccellente andamento del petrolio, di fine anni 70. L’uscita del serial coincide con questo boom e fu boom, anche, in fatto d’ascolti.


NASCITA DI UN SERIAL… ANZI DUE

in principio era Knots Landing (California, in Italia). Negli States la CBS lo trasmette, dal dicembre 1979 al maggio 1993. Successivamente diventa una storia, una trama, un serial a sé: diviene Dallas. E’ dunque un prodotto americano, destinato a conquistare il pubblico europeo. Il principio della serie, a stelle e strisce rosse e blu, ha una sua data d’esordio: 2 aprile 1978. A trasmetterlo la CBS, per un totale di 14 stagioni, in 357 episodi. Knots Landing è lo spin-off del più celebre Dallas. Per capirci… è partita come una serie a sé, da cui è stata estrapolata un’altra serie, (Dallas appunto), e, da quel momento, le due strade viaggeranno su binari paralleli, ma non del tutto separati, complici alcuni personaggi a far da ponte alle due serie, consorelle. In ambito mediatico, potremmo affermare che, da una serie si ricava ed elaborano elementi di sfondo, di un'opera seriale precedente (magari traendo spunto da uno dei suoi personaggi). L’ideazione, di Dallas e California, le dobbiamo a David Jacobs. La produzione a Leonard Katzman, Lee Rich, James H. Brown, David Paulsen e, pensate, allo stesso Larry Hagman. Da noi, Dallas arriva nel 1981. Esattamente la sera del 14 febbraio, quando parte il primo di tredici episodi, che vedono la loro conclusione il 29 aprile dello stesso anno. Il gran consenso tributato al telefilm, è sottovalutato dalla Rai, ma non dall’allora “intuitiva” Fininvest, che provvede tempestivamente ad accaparrarsi gli episodi successivi, della serie infinita. A conti fatti, Dallas ha prodotto la fortuna iniziale dell’azienda di “Arcore”, come lo stesso Grasso ha rilevato, nell’edizione 2004 - dell’Enciclopedia della Televisione:“ Con questo serial la TV commerciale legittima la sua presenza nell’immaginario televisivo italiano, identifica e consolida il suo pubblico, traccia la sua linea editoriale”. Ed è così che Dallas debutta il 10 settembre 1981, questa volta sulla concorrenza… Canale Cinque. La vellutata presenza & voce di Eleonora Brigliadori (Annunciatrice storica del Biscione, in quanto prima Signorina buonasera della Tv commerciale, in quanto, in ogni modo, unica nel suo genere), né da annuncio. Si va avanti così per 11 anni, fino al 4 luglio 1992, quando oramai, approdato su Retequattro, il mito di Dallas si spenge. TMC e qualche emittente locale hanno tentato, senza particolare successo, a riaccenderne la fiamma, riproponendo ciclicamente il serial. Dopo di allora… il buio. Dicevamo prima California, poi, Dallas. Il passaggio del testimone, per così dire, da un serial e l’altro, lo dobbiamo al personaggio di Gary Ewing, (fratello di J.R e Bobby), & di sua moglie Valene: rispettivamente padre e madre della stuzzicante Lucy, la nipotina, bambola ribelle, provocante, provocata & provocatrice d’incendi verbali, in casa Ewing. Alcuni attori del fortunato serial hanno partecipato alle prime puntate di Knots Landing.
Ricordiamo J.R. (Larry Hagman), Bobby (Patrick Duffy) e Lucy Ewing (Charlene Tilton). In Italia, California ha avuto tiepidi consensi. A trasmetterlo Italia 7 (1^ stagione); Rete 4 (con un nuovo doppiaggio); Cinquestelle e alcune reti locali in replica. In questo periodo a trasmetterlo ogni mattina, dal lunedì alla domenica, alle ore 07.45 (con replica alle ore 01.15, tranne la domenica), è il canale privato T9, che si estende su Roma Lazio e Umbria.

LA SERA DI DALLAS DALLA TV PUBBLICA A QUELLA COMMERCIALE

In Rai va in onda il mercoledì alle 22.30 - sulla Rete Uno - o come si diceva all’epoca, (sprovvista di articolo determinativo) su “Rete Uno”. In Fininvest la sera canonica è fissata di martedì, intorno alle ore 21.00.

STRUTTURA NARRATIVA DI UNA PUNTATA

Gli episodi acquistati e mandati in onda dalla Rai, hanno tutti un carattere di autoconclusività, che prevede un inizio della storia, l’approfondimento con rituale lieto fine - happy end – mentre quelli in onda su Canale cinque, incoraggiano alla continuità narrativa. Un po’ come accade nei generi della soap opera e della telenovela, anche, se con tempi di recitazione differenti, meno dinamici. Nel seriale TV non è rara la presenza di temi che si snodano per più puntate, nei secoli dei secoli… senza fine.

LA SUA STORIA

Il vero protagonista di Dallas? Il primogenito di casa Ewing… John Ross, le sue iniziali, però, sono molto più famose del nome e cognome intero… J.R.. Segni particolari: corrotto, donnaiolo, amante del buon drink. Il suo doveva essere un personaggio di breve durata. I produttori pensavano che tanta… troppa perfidia avrebbe potuto incidere negativamente sull’andamento del ciclo. La trama doveva incentrarsi, altresì, sulla storia d’amore di suo fratello Bobby Ewing (Patrick Duffy), e della moglie Pamela Barnes (Victoria Principal), la coppia, archetipo contrario al male di riferimento, riconducibile ai valori sani e buoni dell’America dei cow boy, in seguito industrializzata.

I FATTI SALIENTI CHE HANNO SEGNATO IL SERIAL.

La morte di Jock, il capostipite della saga, interpretato da Jim Davis, che morirà, improvvisamente, anche nella vita, nel 1981. La scomparsa dell’attore lascia un segno, in milioni di telespettatori, che sentono il primo grande vuoto “a distanza”, di concerto con i personaggi del celebre telefilm, di prima/seconda serata. - Morti, resuscitazioni di alcuni personaggi; i divorzi (con relative riappacificazioni), delle coppie cardine, quelle formate da Sue Ellen e J.R. & da Bobby e Pamela. Il pubblico, nella maggiorparte dei casi, (dalla parte delle mogli), tifa per la travagliata ricucitura di entrambi le coppie. – Ah proposito delle uscite & rientrate dal serial dei suoi protagonisti… ad es. prima di Pamela e poi di Bobby. E’ una delle caratteristiche di questo genere televisivo. Dallas è stato un po’ il battitore iniziale, di tali tendenze. Ricordate la dolce Pamela, vedova (credeva lei…), del bel Bobby? Il prototipo del marito, bello buono, ricco e potente… praticamente perfetto, che un giorno come un altro, si ripresenta all’interno di Southfork Ranch. La moglie, in procinto, forse, di fare un bisogno, entra in uno dei quaranta… cinquanta… (insomma anta), bagni, della mega villona texana, e… sorpresa, se lo ritrova nudo, sotto la doccia. Convincendola a credere all’ipotesi del brutto sogno, il perfetto Bobby le dice: “Pam… è successo qualcosa? Sembra che tu abbia visto un fantasma!”. 31 episodi, un’intera stagione (‘85/’86) senza Bobby e la coppia si riaccoppia!
Miracoli della produzione che un tempo accadevano solo a Dallas.– Il figlio illegittimo di papà Jock, al secolo Ray Krebbs (l’attore Steve Kanaly), un dipendente stalliere della famiglia, che dopo la morte del grande padre, scoprirà di avere, nelle vene, “impuro” sangue Ewing, con buona pace di mammastra Ellie – (l’attrice Barbara Bel Geddes) - l’unica a fare breccia totale, nel cuore di J.R.. Mamma Ellie accoglierà Ray, come un vero figlio. – John Ross Ewing il primo nipote, il legittimo erede del patrimonio degli Ewing è davvero figlio di Sue Ellen e J.R.? E’ un altro degli atroci dubbi di J.R. Senior, il quale, solo, dopo opportuni accertamenti, abbatterà ogni resistenza verso il “confermato” e comunque amato figlio. - L’arrivo di un nuovo compagno per Mamma Ellie. Il suo nome è Clayton Farlow (l’attore Howard Keel), padre di un ex amante di Sue Ellen… Dustin. Quest’ultima, moglie alcolizzata, “a singhiozzo”, del perfido J.R.. Tradita & traditrice… se la intende, anche, con il fratellastro del marito: Ray Krebbs. Ah proposito, il Krebbs è stato, in precedenza, boys-friend di Pamela… altro che Beautiful… Dallas! Una chiosa curiosa su Beautiful: nelle puntate che andranno in onda a novembre, della soap, per antonomasia (che in un certo senso, ha soppiantato Dallas, nel cuore di milioni di telespettatori), troveremo per padre della splendida e intrigante Brooke Logan (l’attrice Katherine Kelly Lang), niente meno che Patrik Duffy… sì proprio lui… Bobby. L’atletico attore, l’ex Uomo di Atlantide (dell’omonima serie), sarà Stephen Logan. In passato, la parte è stata impersonata dall’attore Robert Pine. In America, le riprese di “papà Bobby” sono incominciate il 7 marzo scorso, mentre il pubblico statunitense ha visto l’entrata in scena dell’attore, all’inizio di aprile. Il resto vale la pena di scoprirlo, di sera in sera, su RaiSat Premium.

ANTEFATTO CURIOSO


Scambio di favori a distanza di tempo, tra il cast di Dallas e quello di Beautiful? Sembrerebbe proprio di sì. Rispolverando il libro della memoria TV, Stefanie Forrester (Susan Flannery), la madre-matrona di Beautiful, colei che ha generato Ridge, Thorne e Kristen da padre Eric, aveva già partecipato al serial cult anni 70/80. Piu’ magra, più giovane, ma sempre inconfondibilmente bionda come l’acqua ossigenata, ce la ritroviamo, nelle vesti di fiamma tardona, del buongustaio J.R.. Un passaggio e via, per la serie “Non ci facciamo mancare proprio niente!” E non è finita qui… nel 2004, per gli attenti della saga dei Forrester, Linda Gray, abbandonati "illo tempore" i panni di Sue Ellen, inizia, l’11 febbraio, le riprese di Beautiful. Il suo ruolo è quello di Priscilla Kelly (madre di Samantha), nella soap dei bellissimi. Gli americani l’hanno potuta vedere l’8 marzo. Da noi, le puntate sono giunte dopo l’estate del 2004. - Mamma Ellie ha un altro volto. E’ quello dell’attrice Donna Reed. La splendida Mary, moglie felice di George (James Stewart), nel capolavoro di Frank Capra, datato 1946 - “La vita è meravigliosa” (It’s a Wonderful Life) - con un pò anni addosso, non riesce a fare, altrettanto, breccia nel cuore dei telespettatori di Dallas, che solo con il ritorno, della legittima titolare del personaggio di mamma Ellie, la Hitchcockiana “donna che visse due volte”, Miss Barbara Bel Geddes, respirano un sorriso di sollievo… (senza mentina) - Una ex fiamma di gioventù per Bobby, di nome Jenna Wade (Priscilla Presley), riscalda il cuore del trafitto… sconsolato Mister Bontà della famiglia Ewing. Questa volta, Bobby ci prova seriamente a costruirsi, con lei, un futuro, (dopo una precedente storia giovanile), ma non durerà… perché Pamela, come per magia, riapparirà! Deve essere una condanna… nella vita evidentemente non si può avere tutto. La donna più bella del mondo, Priscilla Beaulieu, che nel ‘69 sposò l’uomo più bello e desiderato del mondo… Elvis Presley, non piaceva come ex moglie divorziata del Re del Rock, non piaceva come giovane vedova allegra, e (come un transfert), non è stata digerita, in quel di Dallas né dal pubblico né dagli Ewing… (solo nella finzione… crediamo…)! La solita storia. Eppure, la sua figura particolare, in quanto tale, merita di essere menzionata, nella storia del matusalemmico serial. - Chi ha sparato a J.R.? 85 milioni di americani se lo sono chiesti. E dopo gli americani, se lo sono chiesti gli europei; e con gli europei, gli italiani. E’ questo il momento, la puntata, l’episodio topico che farà comprendere di quanto il fenomeno Dallas sia radicato, nella profondità del vivere quotidiano.

CURIOSITÀ SUL SERIAL

Ad esempio… *Mary Crosby, sul set, sorella dell’alcolizzata Sue Ellen, ma anche sua nemica… (vivrà una tresca amorosa con il cognato John Ross… è sempre J.R.). Nella vita, Mary è figlia del mitico Bing Crosby, sì, la voce inconfondibile di cavalli di battaglia quali White Christmas, Silent night, Jingle bells, Santa Claus is comin’ to town ecc. quei motivi, che, in ogni epoca, ci fanno sognare… ricordandoci, anche, in extremis, che finalmente è Natale! Ma andando a rivedere la storia di casa Ewing, ce ne sono di particolarità da annotare.

DALLAS E BEAUTIFUL… UN NESSO DI TRASGRESSIONI

Tanto per continuare, ma non troppo, nel gioco delle similitudini tra le produzioni Tv cult, di ogni tempo, dal Texas alla California notiamo che… Se i Barnes & gli Ewing si fan guerra in Dallas, se i Forrester, gli Spectra & i Logan se la fanno in Beautiful, il cuore del messaggio, che i due seriali vogliano comunicare ai telespettatori, non è lo stesso. Si legge difatti su La Stampa dell’11 agosto 1991, a firma di Ferdinando Camon: “Dallas si svolge nella stanza dei bottoni, Beautiful nella camera da letto. La trasgressione di Dallas nasceva dalla confusione delle ricchezze, la trasgressione di Beautiful viene dalla confusione degli amori”. Andando avanti così…

GLI EWING DOVE…

132 Paesi si sono accaparrati la serie; da lì, il fenomeno Dallas.

PRIMATO IMBATTUTO

Dallas, a tutt’oggi, è tra i dieci programmi televisivi più visti di ogni epoca.


LE CONSEGUENZE DI UN SUCCESSO TELEVISIVO NEL COSTUME QUOTIDIANO



LA FAMIGLIA EWING IN TRASFERTA ITALIANA

Nel nostro Paese, sono venuti un numero illimitato di volte, gli attori del divinizzato cast di Dallas. Quando? Ad es. ogni anno, alla fatidica scadenza della notte dei Telegatti… “Music in the Show with Sorrisi Superstar…” o se preferite “Sorrisi is magic, sorrisi forever...” . Il battesimo delle ospitate lo inizia la coppia Larry Hagman & Linda Gray. La celebre statuetta, in oro, viene consegnata dalle mani di un inossidabile Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, in arte Mike Bongiorno, che, (va ricordato), ha condotto per ben sei edizioni consecutive (dall’84 all’89), l’evento televisivo più esclusivo dell’anno. E per una sera, pax fatta tra Rai e Fininvest poi Mediaset. Persino i beniamini nostrani della Tv rimangono colpiti dai colleghi d’oltreoceano, tributando, alle guest star del momento, uno “speciale” trattamento. L’ultima volta, in Italia, Sue Ellen e J.R. li abbiamo rivisti su Italia Uno, nel piacevolissimo programma Meteore, a fine anni 90.

VOCI E SIGLE DAL TEXAS ALL’ITALIA

LE SIGLE di Dallas – La prima, nel periodo di transizione, in Rai, ce la ricordiamo tutti: è una versione strumentale, appartenente al lato B di un 45 giri del 1978. Successivamente, con l’era del biscione, il maestro Augusto Martelli ( ex fiamma anni 70 di Mina, iniziatore musicale, su Canale Cinque, di sigle come Five, Pop Corn, Bim Bum Bam, Ciao Ciao ecc.), confeziona un’incisione inedita di Dallas, dal titolo omonimo. La versione cantata è interpretata da Lou Ciaramitaro. L’anno è il 1981. La stessa incisione è pure in versione strumentale. www.supersigle.it

LE VOCI – Altrettanto incisive, possono dirsi quelle degli attori (o per meglio dire dei doppiatori) di Dallas. C’erano, in particolare, un gruppo di voci-top che, in quel periodo, imperversavano in tutti i seriali di successo, al punto che bastava un colpo d’orecchio, per individuarli subito. Abbiamo preso in considerazione un telefilm culto, come termine di paragone, tanto per intenderci. Antonio Colonnello, (scomparso, improvvisamente nel 2005), ad esempio doppiava J.R. in Dallas e Fonzie (Henry Winkler), in Happy Days. Claudio Sorrentino (Blitz, Tandem, Droga che fare, Segretariato Sociale &.), era Bobby in Dallas e Richie Cunningham (Ron Howard), in Happy Days. Laura Gianoli (spentasi a fine anni 90, moglie dell’attore Walter Maestosi), doppiava Sue Ellen Shepard Ewing in Dallas e, come 2^ voce, Marion Ross / Cunningham, in "Happy Days". Gabriella Genta, in Dallas, doppiava Mamma Ellie Southfork Ewing Farlow, (Miss Barbara Bel Geddes), mentre, in Happy Days, era la 1^ voce di un’altra madre, mamma Marion Cunningham. Liliana Sorrrentino, (sorella di cotanto fratello Claudio), prestava la voce ad Erin Moran in "Happy Days" (la pestifera sorellina di Richie, Joanie Cunningham) e Charlene Tilton in "Dallas" come Lucy Ewing Cooper, 1^ e 3^voce. Tanto per non essere incompleti, citiamo la cura, nel doppiaggio, dei dialoghi italiani di Dallas -dal 1985 al 1989- ad opera di Marcello Duranti, Alberto De Martino, Giorgio Favretto e altri. La direzione, invece, era affidata a Giorgio Favretto e Marcello Duranti. Il telefilm era prodotto dalla Lorimar Television. Ci fermiamo qui.

FIOCCO ROSA… FIOCCO AZZURRO NEL MONDO GRAZIE A DALLAS

Come in ogni fortunata serie televisiva che si rispetti, anche la realtà, ne rimane assoggettata. Chi non ricorda quanti bambini, nati, nel decennio di Dallas, sono stati battezzati, proprio, con i nomi dei protagonisti dell’appassionante serie…. Se il mondo odierno pullula di Pamele e Sue Ellen lo dobbiamo proprio al fenomeno-Dallas.

LA PUBBLICITA’? L’ANIMA DEI SERIALI

E come sempre capita ai personaggi del momento, la società dei consumi se li accaparra ogni dove. La pubblicità è la massima espressione dell’acquisita popolarità dei nostri beniamini; è il termometro che stabilisce se un personaggio esiste o meno, nell’immaginario collettivo. Il sorriso smagliante di Hagman c’introduce, nel 1984, nel profumato, pulito mondo delle gengive… un chewing-gum da masticare “…che non si attacca ai denti” le salverà! “Hey... heeeeey... mi riconosci? Mi riconosci? "Sì, sono proprio io” - recitava.

DOPO IL DECENNIO FORTUNATO… ANCORA DALLAS
Alla celebre serie sono seguiti due film TV… “Dallas: il ritorno di J.R.” del 1996 & “Dallas: La guerra degli Ewing” del 1998.

IL CASO SINGOLARE - L’ALBA DI DALLAS 1986

E’ passata pressoché inosservata la miniserie, concepita, (sempre per la TV), dal titolo: L’Alba di Dallas. A trasmetterla nel 1987, Canale Cinque. Sarà replicata da TV locali. Può definirsi un prequel ovvero (nel linguaggio mediatico), un film che presenta dei personaggi e/o degli eventi cronologicamente antecedenti all'ambientazione di un altro film, precedentemente girato (l’opposto del sequel). Tutto si concentra sull’origine delle ostilità, che vedono per protagoniste due famiglie: quella degli Ewing e quella dei Barnes, nel passato secolo…millennio, circoscritto al decennio 1930. Ma quell’angelo di Pamela Barnes ci mette le ali, in casa Ewing, sposando il rampollo d’oro, “senza macchia e senza difetti” della famiglia… Bobby, lui… viso d’angelo, con una spiccata propensione a supplire da paladino delle cause perse, nonché a suo personale… paladino. Una “presunta” nemica in casa Ewing s’integra, dunque a fatica, nel clan dei petrolieri texani, che ci metterà parecchio tempo, prima d’imparare ad apprezzarla. Tutti tranne il perfido J.R., cocco di papà Jock (l’attore Jim Davies), che non si lascia incantare da quel bel viso d’angelo. Diavolo… è pur sempre una Barnes! Oltretutto, da ragazza lavorava nei grandi magazzini! Da questo dualismo generazionale tra famiglie che ha un senso logico Dallas.

OGGI: IL CINEMA RINVERDISCE IL SERIAL

Mentre il cinema americano… (quello con la C maiuscola per intenderci), si sta occupando del rilancio del serial, con altra pasta di attori, gli originali tornano a farci compagnia. Specchiarsi nel contesto texano di SouthFork Ranch, insomma, sarà come ritrovare un po’ la parte primordiale di noi stessi, allo stato, non ancora contaminato dall’esperienze di vita, che hanno messo a dura prova il mondo… quell’America che dopo l’11 settembre non sarà più la stessa, in ogni ambito, compreso quello delle fiction televisive.

IL FUTURO DI DALLAS

E’ rappresentato dal suo passato. L’anno che verrà (IL 2007), segna l’avvio della celebre serie, in DVD. L’operazione è stata voluta dalla Warner Video. Un cofanetto apposito racchiuderà le prime due stagioni del serial. Andando nel dettaglio, gli affezionados avranno di che ricordare; il primo ciclo, targato Rai, è stato ridoppiato appositamente, per l’occasione. E speriamo, che, anche, le giovani generazioni possano riscoprire e appassionarsi alle avvincenti storie d’amore & odio di Dallas.

LA SALUTE DI LARRY HAGMAN IN ARTE J.R.

Notizia di lunedì, 5 gennaio 2004 tratta dal Corriere della Sera: Grave Larry Hagman, J.R. di <<Dallas>> I medici non hanno più speranze <<Si può sperare solo in un miracolo>>.
Il giorno dopo secca è arrivata la smentita, da parte del portavoce di Hagman, che tranquillizzando tutti ha dichiarato: “L’attore è stato ricoverato per normalissimi accertamenti; ora è a casa e gode di buona salute”. In quei mesi, si legge della decisione di Larry Hagman, di rinunciare al secondo trapianto di fegato, per far posto ad altri confratelli, nella malattia. La causa di questa rinuncia, l’attore settantaduenne, l’attribuisce ai lunghi tempi d’attesa. Curerà la sua grave infezione al fegato, con metodi meno invasivi. Ma come J.R. ti arrendi così alla vita? E lui dichiara a mezzo stampa, di vivere benissimo comunque… perché in fondo è la qualità complessiva di vita che conta e a lui la qualità, proprio, non manca (descrivendo una sua giornata tipo). Onestamente, alle sue nefandezze, ci eravamo un po’ abituati e senza di lui, anche, se la serie è finita da un pezzo, la vita di chi lo ha apprezzato (e se vogliamo odiato, in Dallas, non sarà più la stessa). Ci piacerebbe pensare, che si tratti di un altro dei perfidi trucchi di J.R., per destare alta l’attenzione… ed invece così non è. Buona o cattiva salute, il fatto è che proprio ci duole, avere appreso che, l’attore, dagli inconfondibili occhi di ghiaccio, stia in questi anni, combattendo una battaglia con e per la sua salute. Bere (non lo ha mai nascosto), è sempre stata la sua passione, assieme all’amore “in ogni senso”, vissuta per la sua splendida famiglia, sua moglie May (che abbiamo imparato a conoscere negli anni “in” del serial Tv). Cattivo J.R., ma anche buono, simpatico ai limiti della comicità. Non ci credete? In Strega per Amore (titolo originale I Dream of Jennie), lo era... eccome. Prodotto da Sidney Sheldon, per la Columbia Pictures, ha accompagnato il pubblico d’oltreoceano, dal 1965 al 1970. Da noi, il telefilm arriva un po’ più tardi, rivalutandosi, solo, con l’acquisita popolarità di Hagman, una volta vestiti i panni del cattivissimo petroliere. Barbara Eden è “La Strega per Amore” del telefilm. Fa breccia, nel cuore del Maggiore dell’aeronautica americana (l’astronauta Antony Nelson, che è il ruolo impersonato da Hagman), attraverso stratagemmi di ogni tipo. La strega si nasconde dentro una strana bottiglia, decorata in stile orientale, che il succube astronauta si ritrova tra le cose. Sarà la sua croce e delizia. Come nelle migliori tradizioni delle favole da Mille e una notte, strofinando… strofinando, il genio, non di Aladino, ma di Larry, non è grosso e pelato, bensì una biondina disabbigliata. Missione compiuta per il Maggiore! Ma forse… stiamo uscendo fuori pista.

IL PERCHE’ DI UNA FINE

Il troppo stroppia o storpia… fate voi! Un eccesso di “tutto”, con l’andare del tempo, ha ucciso la serie. L’inverosimilità di certi passaggi narrativi, che non s’identificano più con la realtà banale, della stragrande maggioranza di telespettatori, ha messo la parola fine alla storia di Dallas. “Tutto il resto è noia… non ho detto gioia” avrebbe intonato il Califfo (ndr.Franco Califano)! Ed è così che Dallas, dal primo posto, nel gradimento del pubblico americano, sprofonda al sessantesimo. Con la puntata 356 si chiude davvero un ciclo, che ora, si riapre via satellite.